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Eagle Eye (2008)

giovedì 15 gennaio 2009

USA - Azione - 118'
di D.J. Caruso

Jerry Shaw è braccato dalla polizia federale e accusato di essere un terrorista. A guidarlo nella sua fuga è una misteriosa voce femminile al telefono che riesce ad osservarlo ovunque lui si trovi.

immagine

Quando vidi il primo trailer di Eagle Eye rimasi di stucco, sembrava proprio il genere di thriller fantascientifico che piace a me. Bello, non vedevo l'ora di vederlo. Adesso che l'ho visto avrei preferito non averlo fatto.

Scritto da Steven Spielberg scopiazzando da più o meno mezzo secolo di cinema e letteratura di fantascienza, inizialmente doveva essere diretto da lui stesso ma poi si sarà reso conto della porcheria che aveva partorito e avrà preferito non averci a che fare. Chissà magari in mano sua, correggendo il tiro, poteva uscirne qualcosa di decente, e invece la patata bollente è passata al suo pupillo D.J. Caruso, che già dal nome - DJ - si può intuire che non ne verrà fuori proprio una finezza. E infatti così è stato, non un thriller ma un film d'azione con tutte le incongruenze e tamarrate che il genere di solito si porta dietro. E' inutile però prendercela adesso per quello che pensavamo che fosse o che avrebbe potuto essere. Ci rassegneremo alla realtà di un action-movie come ne sono stati sfornati a tonnellate negli anni '90 e anche dopo.

Che tipo di action-movie è? Di quelli mediocri classici, attori da fischi su dialoghi improbabili, spiegoni strampalati, fiacco moralismo, risaputo patriottismo e gente che urla "FBI! FBI!" ogni minuto. Ci sono novità però sul fronte dell' inverosimile, vera parola d'ordine di Eagle Eye. A parte, vabé, le solite acconciature che resistono impeccabili a giorni di inseguimenti, voli, esplosioni, rapine, sparatorie, lotte nel fango - non si spiega, benché il film sembri ambientato ai giorni nostri, perché qualsiasi apparecchio elettronico, dalla televisione ai treni, sia collegato in rete e manovrabile a distanza. Vedere poi captare le voci dalle vibrazioni di una tazza di caffé, sul serio, è davvero troppo.

I richiami a Kubrick e Asimov non si contano, ma appaiono sin da subito fastidiosi plagi da parte di qualcuno a corto di idee; così come gli intenti di denuncia politica e sociale, tanto sbandierati da risultare ridicoli, si annullano all'interno della sceneggiatura stessa che si auto-contraddice in un molto paraculo alternarsi di patriottismo e anti-patriottismo. Ci sarebbe altro da dire ma per far questo rischieremmo di rivelare particolari del film rovinandone la visione ai temerari di bocca buona che lo andranno a vedere. Per tutti gli altri la rassicurazione che non si saranno persi nulla.

quattro e mezzo


Al cinema dal 20 Febbraio

6 commenti:

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Anonimo 16/01/09, 19:24  

Very good!


# Unknown 18/01/09, 09:10  

grazie infinite per essere diventato un nostro lettore XD ricambiamo con piacere ^^
..e speriamo di vederti spesso fra le nostre pagine!


# liuis 18/01/09, 13:33  

Sicuramente. Avete un blog molto interessante, e anche voi, devo dire, non siete da meno ;)


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Anonimo 18/01/09, 20:35  

Un Blog molto interessante. Ti seguirò. Chiara - http://cinemamando.blogspot.com/


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Anonimo 20/01/09, 18:27  

Onore al merito: non vedrò il film...
:D
P.s. Bel blog !
Ti ho "scoperto" grazie ai tuoi sottotitoli nel film "Lasciami entrare"...lo sai,vero, che sei citato ?
Ciao :)


# liuis 20/01/09, 20:06  

Dipende "dove" sono stato citato ;) Cmq lo so, quei sottotitoli hanno fatto faville.




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