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Drag Me to Hell, e passa la paura

domenica 4 ottobre 2009

Un film così puoi farlo solo se sei Raimi. Chiunque altro sarebbe stato ridicolo. E allo stesso tempo questo film ridicolizza tutti coloro che nell'ultimo decennio hanno prodotto roba del genere prendendosi sul serio. Raimi si innalza al di sopra della sua stessa arte (vedi The Gift) e alla vagonata di mediocrità a cui ha, non so perché, probabilmente per soldi, prestato il nome (Boogeyman, 30 giorni di buio, The Grudge, The Messengers), e al contempo scende al livello dello spettatore, come un mago che svela i suoi trucchi, divenendone complice. E qui non siamo di fronte al classico pacchiano splatter semi-comico, e siamo ben oltre anche agli stessi raimiani Evil Dead. Qui possiamo assistere ad un qualcosa di molto più grottescamente raffinato. Ossimori, dicotomie, antitesi. Serio e faceto, dramma e commedia, riso e terrore, estremi che sempre si attraggono, ma raramente si incastrano così precisamente, si fondono così armoniosamente, creando il perfetto horror da intrattenimento.

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