Totoro
venerdì 9 ottobre 2009
Ma sono l'unico, al mondo, a cui non piacciono i film di Miyazaki? Cerco su internet, per non sentirmi sbagliato, per non sentirmi da solo. Ma niente, nessuno. I detrattori di Miyazaki, se ci sono, non escono allo scoperto. Forse si riuniscono in qualche circolo segretissimo stile carboneria? Chissà. Casomai, voglio una tessera. Chi timidamente tasta il terreno, avanzando una minima perplessità - roba soft, del tipo "vi è piaciuto?" - viene subito tacciato di essere, a turno: scemo, cattivo, ignorante, materialista, triste, senz'anima, gay, lesbo, negro, razzista, cinese, musulmano, repubblicano, fan di Paolo Meneguzzi. Mi ricorda tanto il sillogismo secondo cui chi non ama berlusconi è comunista. Uscito quest'anno in Italia, Totoro risale al 1988, quando io avevo sei anni, e penso che mi sarei annoiato a morte già allora, figuriamoci adesso. Che fare, mi rassegnerò a bruciare all'inferno, nel girone dei takahatiani, dove per contrappasso proiettano Ponyo, i teletubbies e la melevisione a ciclo continuo. E amen.